Al momento della prima visita accolgo il paziente in sala d’attesa e intanto osservo il bambino come si comporta e che postura assume, faccio un anamnesi accurata chiedendo informazioni sia sulla gravidanza, e su come è avvenuto il parto, se ci sono state sofferenze o se tutto ha avuto un normale percorso. Chiedo se il bambino abbia già fatto visite precedentemente o se invece è la prima volta e anche il motivo della visita, se consigliata dal pediatra o se hanno deciso di prenotare una visita con l'ortottista perchè hanno notato un occhietto deviato.

Dopo aver terminato l’anamnesi eseguo dei test dei riflessi corneali, per vedere se sono simmetrici, provo ad eseguire un cover test coprendo prima un occhio e poi l’altro controllando i movimenti oculari mentre il bimbo fissa una fonte luminosa o un piccolo oggetto o qualsiasi altra cosa che mi aiuti a farlo fissare, nei limiti dell’attenzione del bimbo e della sua collaborazione. Eseguo la motilità oculare nelle nove posizioni di sguardo, attirando l’attenzione del piccolo paziente valutando la presenza o meno di movimenti anomali e/o restrizioni muscolari e posizioni del capo anomali.

In queste fasi spiego passo passo ai genitori quello che sto facendo. Al termine della visita, se non ci sono riscontri particolari, invito i genitori a fissare un successivo appuntamento al compimento dei 3 anni di età del bambino, per eseguire così una visita con esami soggettivi ed oggettivi

L’ortottista lavora in sinergia con l’oculista il quale esegue un esame della refrazione in cicloplegia, cioè con l’instillazione di gocce in gradi di bloccare l’accomodazione e dilatare la pupilla per controllare il fondo dell’occhio la papilla e la macula, fondamentali ai fini di una valutazione dell’integrità organica dell’occhi e dei difetti refrattivi.