Per verificare
il corretto sviluppo
del sistema visivo

 

Prima visita
ortottica


L’obiettivo della visita ortottica è diagnosticare la presenza di anomalie dei muscoli estrinseci oculari e le varie alterazioni che da questi derivano come ad esempio la visione doppia, l’ambliopia e disporre il trattamento adatto al disturbo riscontrato.

 

PREVENZIONE

Tutti gli esami strumentali sono assolutamente indolore e la visita dura circa 60 minuti (compresi i 30 minuti necessari alla cicloplegia).


La visita oculistica ed ortottica nel bambino serve per accertarsi che eventuali difetti visivi non incidano negativamente sul suo sviluppo. Si consiglia di effettuare già una prima visita a sei mesi per verificare la morfologia e la motilità dell’occhio. Successivamente si consiglia una visita a 3 anni e a 6 anni, nonché le periodiche visite di controllo una volta l’anno, dai sei anni in su.


IN CHE COSA CONSISTE LA VISITA OCULISTICA ED ORTOTTICA NEL BAMBINO?

Il bambino verrà immediatamente messo a suo agio e a seconda dell’età gli verrà spiegato perché è importante effettuare un controllo agli occhi e cosa dovrà aspettarsi. Ogni esame strumentale verrà presentato come un esercizio o un gioco. Dopo aver analizzato insieme al genitore lo stile di vita del bambino, si procede a valutare: l’allineamento degli occhi attraverso il cover test; la motilità oculare, notando eventuali alterazioni dei muscoli oculari; la stereopsi, la capacità di sfruttare la visione binoculare e avere il senso della profondità; il senso cromatico, per escludere un eventuale daltonismo ed eventuali difetti visivi con l’esame della refrazione in cicloplegia.


Mansioni dell’ortottista

  • Valutazione e riabilitazione dello strabismo e dell’ambliopia (occhio pigro)
  • Prevenzione delle anomalie e dei disturbi visivi principalmente in età prescolare e scolare, attraverso programmi di screening nelle scuole materne ed elementari o presso i consultori pediatrici, nei reparti di neonatologia e di pediatria
  • Rieducazione del paziente ipovedente.
  • Prevenzione dell’astenopia (o sindrome da affaticamento visivo) che può colpire chi lavora al videoterminale.
  • Esami di oculistica quali campo visivo, test per valutare la sensibilità al contrasto e la percezione dei colori, refrazione, angiografia retinica, biometria, topografia corneale, adattometria, aberrometria, contattologia, esami elettrofunzionali (ERG, PEV, EOG, ecc.); può curarne la descrizione, ma la refertazione è compito dell’oculista.