Riabilitazione Ipovedente
La prima tappa dell’iter riabilitativo del paziente ipovedente è quella di accogliere il paziente al quale durante l’anamnesi, che potrà durare più di quella eseguita in un normovedente, oltre al racconto della malattia, delle cure che sono state effettuate della stabilità o la progressione della malattia,verranno chieste le sue esigenze, sia lavorative sia sullo stile di vita.
La riabilitazione ha successo se mirata, perciò è necessario lavorare sulle esigenze visive del paziente, quali, la lettura, scrittura, lavoro per vicino, attività giornaliere, come telefonare, cucinare, visione da lontano, tv, guida, cinema, riconoscere una persona o la sua fisionomia, tutto volto ad una autonomia maggiore, potenziando il suo residuo visivo.
Compito dell’ortottista, in base alle esigenze del paziente è di programmare un progetto riabilitativo , si avranno migliori risultati, quando il soggetto è motivato in quanto riuscirà ad affrontare impegnandosi, l’iter riabilitativo. Il paziente deve essere cosciente degli obiettivi possibili da raggiungere una volta accettato il suo handicap, eventualmente aiutato dallo psicologo, con cui lo stesso fa un colloquio prima di iniziare il percorso riabilitativo.L’oculista assieme all’ortottista lavorando in sinergia dovranno eseguire una valutazione sia funzionale che sensoriale, eseguendo un esame dal viuis o residuo visivo sia per vicino che per lontano e completando il quadro diagnostico e anche prognostico, con esami specifici quali l’oct, l’esame del campo visivo,la sensibilità al contrasto ed altri esami diagnostici se ritenuti necessari.
Una volta determinato il residuo visivo , in base alle esigenze del paziente, impiegheremo degli ausili ottici allo scopo di migliorare l’acuità visiva, la sensibilità al contrasto.
Gli ausili ingrandenti utilizzati sono:
- Ottici microscopici, telescopici, sia per vicino che per lontano, filtri
- Ellettronoci,videoingranditore
- Informatici, software ingrandenti
- Posturale, leggio, tavoli e sedie ergonomici