L’ortottista, si occupa anche di riabilitazione della diplopia, ossia di quella particolare condizione che causa la visione di una immagine doppia per un oggetto singolo.
La terapia della diplopia è ovviamente dipendente dalle cause che la generano e il percorso terapeutico che verrà suggerito, sarà programmato anche in base ad una consulenza oculistica, se ritenuta necessaria.
Il trattamento può essere immediato, anche se il timing più conveniente varia da caso a caso (l’attesa, ad esempio, è la miglior scelta in certe diplopie che si modificano, talora regrediscono spontaneamente) anche in base al periodo di insorgenza. In alcuni casi ad esempio l’oculista potrebbe decidere di prescrivere una terapia sistemica. La precedenza va data alla terapia causale (cure mediche o chirurgiche non oculistiche), ove sia stato possibile accertare l'eziologia.
Più tecnicamente si dice che, nelle paralisi oculari, l'obiettivo è ripristinare la visione binoculare in posizione primaria, recuperando al massimo la collaborazione binoculare nelle posizioni cardinali e limitando le anomalie posturali compensatorie, posizioni innaturali del capo o della colonna chiamate torcicollo oculare, a loro volta causa di importanti disturbi come le cefalee muscolo-tensive.
Si effettua lo studio della motilità oculare con vetro rosso e fonte luminosa in tutte le 9 posizioni di sguardo: alto a sinistra, alto in centro alto a destra, posizione primaria, di lato a destra di lato a sinistra, basso al centro basso a sinistra, basso a destra. Evidenziando quindi le alterazioni presenti.
In alcuni casi potremo intervenire con l’utilizzo di particolari lenti adesive, provvisorie, che hanno potere prismatico chiamati prismi press-on. I prismi avendo la capacità di farci vedere le immagini spostate nello spazio, favoriscono virtualmente l’allineamento dell’occhio deviato e di conseguenza aiutano a ristabilire la visione singola. Di contro i prismi alterano la visione, in quanto incurvano le immagini e per questo i valori non devono essere elevati altrimenti saranno elemento di disturbo più che di aiuto. Quando l’uso di questi ausili risulti essere prolungato nel tempo o si abbia raggiunto una stabilizzazione e un comfort ideale per il paziente, i prismi, potranno essere direttamente integrati nelle lenti correttive anche per un risultato estetico migliore.
In altri casi, sarà necessario, invece programmare sedute di riabilitazione motoria e sensoriale personalizzate a seconda delle esigenze del paziente, verranno eseguiti esercizi di motilità oculare per sciogliere le contratture dei muscoli oculari, l’identificazione dell’area di binocularità residua, eventualmente con il supporto di lenti prismatiche e l'espansione graduale di tale area di binocularità a tutto lo spazio visivo per mezzo degli esercizi di fusione.
Lo scopo della riabilitazione, è di trovare il comfort migliore per il paziente che elimini la diplopia e che permetta allo stesso di poter avere una vita normale, che sia lavorativa o sociale…etc.
Nei casi più severi potrebbe essere necessario il ricorso alla chirurgia.
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